Lunedì scorso nella cattedrale francese di Chartres – dove da secoli i pellegrini venerano il velo della Beata Vergine Maria – l’Arcivescovo Andre-Joseph Léonard, già Primate del Belgio, ha celebrato la Messa tridentina davanti a migliaia di pellegrini che avevano percorso più di 60 miglia da Parigi nell’ormai tradizionale pellegrinaggio di Pentecoste di tre giorni.
Ecco l’omelia nella mia traduzione.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, AMEN!
Tutti conosciamo, fratelli e sorelle, le multinazionali che commerciano in tutto il mondo. Ebbene, e questo è uno scoop, la multinazionale più impressionante del mondo è la Chiesa cattolica che si diffonde tra tutte le nazioni. E lo dobbiamo allo Spirito Santo e a San Pietro, nella lettura degli Atti degli Apostoli di oggi. Pietro è andato da Cornelio, un pagano, un soldato romano e a tutto il suo seguito; è entrato in casa sua – cosa che era proibita per un ebreo! – ed ecco, su richiesta di Cornelio, Pietro lo evangelizza, gli parla di Gesù, vero Dio, vero uomo, crocifisso e risorto. Appena terminato il suo sermone, lo Spirito Santo scese su Cornelio e su tutta la sua famiglia…. e Pietro si trovò di fronte ad un problema. Avevano già ricevuto il sacramento della cresima, come si poteva negare loro l’acqua del battesimo? Così Pietro battezzò questi pagani dopo un brevissimo catecumenato.
È grazie, dunque, allo Spirito Santo, e grazie a Pietro e poi a Paolo che la Chiesa è diventata una vera e propria multinazionale, non più legata a un solo popolo ma alla multinazionale della fede, della speranza e della carità in tutto il mondo. E questo è ciò che ha permesso a noi, Galli, Celti, Attuati, Nerviani, Eburoni e altri popoli del tempo, di entrare finalmente nella Chiesa cattolica. E questa Chiesa cattolica, osiamo nel Credo dire che è una, santa, cattolica e apostolica. A volte sento persone, in questo giorno e in questo periodo, dopo la rivelazione di tanti scandali che ci hanno ferito, dire: “Possiamo ancora dire che la Chiesa è una sola, santa, cattolica e apostolica? Ebbene, sì, è santa, anche se è fatta di peccatori – la prova di ciò è che siamo qui. È composta da peccatori.
Ma lei è santa perché il Santo di Dio, Gesù, è il suo capo, perché lo Spirito Santo è la sua anima, perché la Santissima Vergine Maria è il suo cuore, perché per guidarla nel cammino della storia è sostenuta dalla Santa Tradizione che viene dagli apostoli, ed è illuminata dalle Sacre Scritture, e perché nel cuore della vita della Chiesa c’è quello che facciamo ora: c’è il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. E inoltre, nel corso dei secoli, la Chiesa, dai peccatori che la compongono, è capace di produrre santi – e tutti avremo il dovere di diventarlo prima o poi.
E per compiere la sua missione, la Chiesa ha come fonte di speranza e fonte di pace le parole che abbiamo ascoltato nel Vangelo: questi sono i due versi più preziosi di tutto il Nuovo Testamento: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chi crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna, perché Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato”. Sono una pura meraviglia.
San Paolo ha riassunto ciò nella sua seconda lettera ai Corinzi nel capitolo 5, versetto 21, quando ha detto: “Colui che non aveva conosciuto il peccato, il Santo di Dio” – così il demonio si è rivolto a Gesù, “sappiamo chi sei, Gesù di Nazareth, tu sei il Santo di Dio” – beh, dice Paolo, “colui che era senza peccato, il Santo di Dio, Dio lo fece peccato in nostro favore, lo ha messo nel rango dei peccatori in modo che noi peccatori, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.”.
Se ci rendiamo conto di questo, se ci rendiamo conto del perché Gesù è sceso così in basso in un abisso di solitudine, abbandono, paura, angoscia, sentirsi abbandonato dai suoi discepoli, e persino, apparentemente, abbandonato dal Padre suo fino al punto di piangere: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”; se è sceso così in basso, è per raggiungere ogni uomo e ogni donna, per quanto profonda fosse la loro disgrazia.
Ebbene, chi crede in questo, chi ripone la sua fede in Gesù che è sceso fino in fondo all’abisso, è abitato da una speranza inesauribile e riceve il dono della pace – ma a che prezzo! Il prezzo pagato da chi ci ha salvati. La sera di Pasqua nel Vangelo di Giovanni, Gesù si rivolge due volte ai discepoli dicendo loro: “La pace sia con voi”. E mostra loro le ferite delle sue mani e la ferita sul fianco – il prezzo che ha pagato, salendo dall’abisso, per farci il dono della pace.
Questo è stato il tema del vostro pellegrinaggio: essere missionari di pace. Ma c’è un prezzo, e un prezzo a cui dobbiamo pensare. Perché è detto nel Vangelo di Giovanni nei versi che seguono le parole che ho appena citato: “Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” e noi dobbiamo scegliere la luce e conformarci alla volontà, agire secondo la volontà del Signore su di noi. E sarà una lotta.
Gesù è venuto a darci la pace. Lo disse esplicitamente la sera dell’Ultima Cena: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. E nei vangeli sinottici – Matteo, Marco, Matteo, Luca – sentiamo queste parole un po’ sorprendenti: “Non pensiate – dice Gesù – che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a portarvi la pace, ma la spada”.
Ebbene, fratelli e sorelle, missionari di speranza e missionari di pace, ci sarà comunque una battaglia da combattere. In Europa stiamo vivendo una grande confusione politica. Ci sarà una battaglia da combattere.
C’è anche molta confusione in questo momento nella Chiesa cattolica su punti importanti che riguardano l’indissolubilità del matrimonio, il rapporto dell’Alleanza coniugale con l’Alleanza del sacramento dell’Eucaristia, la questione dell’indissolubilità del matrimonio, la questione delle pratiche omosessuali, la questione del celibato dei sacerdoti nella Chiesa latina e tanti altri temi: una grande confusione. E va in ogni direzione. E dobbiamo essere grati quando su alcuni di questi punti il nostro attuale Papa, papa Francesco, parla chiaramente. E possiamo anche continuare a ispirarci all’insegnamento molto chiaro e anche molto misericordioso che ci viene dato da papa emerito Benedetto XVI, e da san Giovanni Paolo II. Dovremo combattere con fermezza, benevolenza, ascolto e misericordia, ma ci saranno battaglie da combattere.
E Gesù ci ha avvertito: nel mondo dovrete soffrire, ma fidatevi di me, io ho vinto il mondo.
Chiudo con un piccolo messaggio. Sono rimasto molto colpito nel vedere tutte le famiglie che sono qui riunite con persone che hanno già il loro stato di vita, che sono sposate, o che sono single per scelta, o che sono single a causa delle circostanze della vita. Ci sono ministri ordinati, ci sono persone consacrate….. Ma anche tanti giovani!
Quindi, cari giovani che sono qui presenti, rimanete sempre molto vicini a Gesù. Questa è una fonte di pace, ma potrebbe anche essere molto difficile. Chiederà alla maggioranza di voi di fondare un giorno una casa solida, cioè un uomo e una donna e il Signore in mezzo: un bel “ménage à trois”, un uomo, una donna e il Signore che è l’unità profonda di una coppia. Chiederà ad alcuni di vivere un celibato forzato che non è stato scelto perché non hanno mai trovato un’anima gemella in vita. E chiederà a queste persone di vivere il loro celibato nella verità.
Ma certamente vorrà trovare, tra voi giovani, ragazze che pensano che Gesù sia il più bello, e che per i suoi occhi belli abbracceranno una forma o l’altra di vita consacrata. Siate in guardia, e siate accoglienti, signore! E tra i giovani ragazzi, vorrà trovare qualcuno che accetterà di diventare sacerdote al servizio della Chiesa. In tutte le diocesi di Francia e d’Europa, a cominciare dalla diocesi di Chartres, c’è bisogno ovunque di giovani così appassionati di Gesù da decidere di dedicare tutta la loro vita a lui e alle persone che ama.
Non abbiate paura. Nel mondo, dovrete soffrire e fare scelte impegnative, ma fidatevi, ci dice Gesù: “Ho sconfitto il mondo”.
Amen, alleluia!
Fonte: LifeSiteNews
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