La famiglia cristiana deve diventare un segno “radicale” contro un clima di disperazione e isolamento ha detto martedì l’arcivescovo Jose Gomez di Los Angeles.

Ecco un articolo dello staff del Catholic News Agency nella mia traduzione.

Arcivescovo Jose Gomez

Arcivescovo Jose Gomez

 

La famiglia cristiana deve diventare un segno “radicale” contro un clima di disperazione e isolamento ha detto martedì l’arcivescovo Jose Gomez di Los Angeles.

Gomez, che è vicepresidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, ha tenuto il discorso il 18 giugno come parte di una conferenza di quattro giorni sulla Liturgia e la Chiesa domestica presso l’Università di Notre Dame a South Bend.

“La nostra società ha rifiutato quello che venti secoli di civiltà cristiana considerava un fatto fondamentale della natura – che la maggior parte degli uomini e delle donne avrebbero trovato il fine della loro vita nel formare amorevoli matrimoni, lavorare insieme, condividere la loro vita e allevare i figli”, ha detto Gomez.

L’arcivescovo ha spiegato che nei decenni precedenti preservare e promuovere la famiglia ha comportato un insieme di questioni, tra cui il divorzio, la convivenza, la contraccezione e l’aborto, le relazioni omosessuali e la confusione sessuale della società. Ora, ha sostenuto, l’imperativo umano di base di sposarsi e di avere figli viene abbandonato.

“Molti giovani stanno discutendo se sia ‘etico’ avere figli in un’epoca di riscaldamento globale. C’è un confronto ancora più ampio in corso tra i millennials (i nati tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso, ndr) sul ‘valore’ di fondare una famiglia”, ha detto Gomez.

“Basta cercare su Google quella semplice domanda: ‘Devo avere figli?’ E’ triste, i risultati che tornano. Non solo questo. È triste quante persone si pongono domande di questo tipo”.

“La verità è questa: per qualsiasi motivo, la gente ha già smesso di avere figli”.

Gomez ha detto che il declino dei tassi di natalità, e il rifiuto del concetto e del valore della famiglia, è un segno di più del semplice egoismo: è un’indicazione di disperazione. Senza minimizzare l’importanza del cambiamento climatico, ha detto Gomez, è emersa una narrazione culturale della distopia in cui i bambini vengono considerati meglio se non nascano mai.

“Questo stesso tipo di scenari desolanti si stanno diffondendo quotidianamente in giornali e riviste, nei libri, nei media, nelle aule scolastiche”, ha detto Gomez, ed è missione della Chiesa, espressa attraverso la testimonianza della famiglia cristiana, rispondere.

“La domanda per noi è: come vivremo da cristiani in questa cultura, e come faremo a crescere i nostri figli e ad evangelizzare questa cultura? In questi tempi, cosa possiamo fare per il matrimonio, per la famiglia, per i figli?”

Nell’arcidiocesi di Los Angeles, ha detto, una comunità di più di cinque milioni di cattolici battezza 50.000 bambini ogni anno. “Questi non sono solo numeri”, ha detto Gomez, “queste sono anime, affidate da Dio alle nostre cure. Come pastore, non voglio che se ne perda una sola”.

È vitale, ha detto, scoprire e promuovere la “Chiesa domestica” della famiglia, radicata in una parrocchia capace di sostenerle e supportarle.

“A mio avviso, formare piccole comunità di fede è cruciale”, ha detto Gomez, insistendo sul fatto che la formazione continua nei sacramenti e nella fede è essenziale per la vita e la missione della Chiesa.

“Quando sposiamo una coppia o battezziamo un bambino – dobbiamo vedere questo come l’inizio di una relazione. Dobbiamo trovare il modo di coltivare questa relazione, per sostenere quel bambino e quella coppia, per aiutarli a crescere nel loro amore per Gesù e nel loro impegno a vivere il Vangelo nelle loro famiglie”.

La formazione delle famiglie nella fede è, ha detto Gomez, centrale nella missione della Chiesa in un momento in cui il messaggio evangelico è visto ancora una volta come antitetico alla cultura.

“Dobbiamo riscoprire la radicale ‘novità’ del messaggio cristiano sulla famiglia”, ha detto.

“Prima del cristianesimo, nessuno aveva mai parlato del matrimonio in termini di un amore che dura una vita, o come una chiamata di Dio, o come un cammino che può condurre alla santità e alla salvezza. Era un’idea nuova ed entusiasmante parlare di uomo e donna che diventa ‘una sola carne’ e partecipa all’atto stesso di Dio nel creare una nuova vita”.

La semplicità della famiglia, specchio della vita nascosta di Cristo nella Sacra Famiglia di Nazareth, offre l’opportunità di evangelizzare con una testimonianza di speranza e di autentica felicità umana – qualcosa che la società sta perdendo insieme alla volontà di avere figli.

“I primi cristiani evangelizzarono per mezzo del loro modo di vivere. E il loro modo di vivere era di essere in questo mondo, ma non di questo mondo. Vivevano la stessa vita dei loro vicini, ma in modo diverso”, ha detto Gomez.

“Hanno rifiutato il controllo delle nascite e l’aborto e hanno accolto i bambini nella gioia come un dono di Dio e li hanno trattati come persone preziose da amare, nutrire e allevare secondo le vie del Signore”.

“Le prime famiglie cristiane hanno cambiato il mondo – semplicemente vivendo gli insegnamenti di Gesù e della sua Chiesa. E, amici miei, possiamo cambiare di nuovo il mondo, seguendo lo stesso cammino”.

Fonte: Catholic News Agency

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