In questo articolo su LifeSiteNews Dorothy Cummings McLean ci aggiorna sull’attività del piccolo team legale  chiamato “The Detransition Advocacy Network” nato  per aiutare i giovani che rimpiangono i trattamenti ormonali e le procedure chirurgiche cui sono stati inutilmente sottoposti nel tentativo di superare le loro difficoltà nell’accettare il proprio sesso biologico.  L’ “Elefante nella Stanza”, ovvero il fenomeno dei “detransitioner”, sempre più diffuso, e di cui non si vuole prendere atto a livello di società civile e di Medicina, è stato il tema della conferenza della scorsa settimana in Gran Bretagna organizzato da questa combattiva associazione di cui vi avevamo raccontato qualche tempo fa.

Ecco l’articolo nella traduzione di Annarosa Rossetto.

Detransizione

Un pubblico di circa 200 persone era presente sabato scorso per la prima conferenza al mondo sulla detransizione di genere.

La conferenza “Detransizione: L’Elefante nella Stanza. L’Etica Medica nell’Era dell’Identità di Genere” si è tenuta a Manchester, in Inghilterra, il 30 novembre. Organizzato da un collettivo femminista indipendente chiamato “Make More Noise” (Fare più rumore, ndt), l’evento che ha registrato il tutto esaurito comprendeva un gruppo di esperti di medicina e psicologia e giovani donne che stanno “detransizionando” dal tentativo di diventare uomini.

L’evento ha anche segnato il lancio ufficiale del Detransition Advocacy Network guidato da Charlie Evans, una donna di 28 anni che per un decennio si è identificata come uomo. La Evans ha deciso di fondare il gruppo per aiutare le centinaia di giovani che dice l’abbiano contattata dopo aver raccontato di essersi pentita degli esperimenti con trattamenti ormonali e interventi chirurgici cui si era sottoposta.

L’incontro di due ore è stato twittato dal vivo da “Safe Schools Alliance UK“, un gruppo di pressione che cerca di garantire la protezione dei bambini nelle scuole, compresa la protezione della dell’intimità delle ragazze rispetto ai maschi e quella di tutti i bambini dalla pressione a considerarsi transgender .

Safe Schools Alliance UK  racconta che l’incontro è iniziato con le osservazioni della Evans, che ha dichiarato: “Non siamo motivati ​​dall’odio. Siamo motivati ​​dalla solidarietà, dalla fratellanza e da un forte sentimento di giustizia”. Dopo la Evans è stato il momento di una donna “detransizionata”di nome Max, che ha affermato che i suoi tentativi di diventare maschio riguardavano “la fuga dalla lesbofobia e dalle molestie maschili”.

Un altra detransitioner, Kira, ha affermato di essere stata una “bambina non conforme rispetto al proprio genere” (un maschiaccio) fino a quando non ha iniziato a sentire la pressione sociale di doversi conformare al modello femminile. Kira ha iniziato la terapia ormonale e ha avuto una doppia mastectomia a 20 anni. Ha finito per rendersi conto, tuttavia, che questi trattamenti non erano prova di autoaccettazione.

“Come posso amare me stessa se sto sacrificando la mia salute generale per cambiare tutto il mio essere?” Chiese.

Tra gli esperti intervenuti, il dott. David Bell, consulente psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale per Adulti del Tavistock Centre di Londra, dove si trova il servizio Gender Identity Development (Sviluppo dell’Identià di Genere) per bambini. Bell ha detto che non crede che le cliniche di “riassegnazione di genere” effettuino controlli di follow-up sui loro pazienti. Ha anche osservato che il termine “bloccanti della pubertà” per definire i potenti farmaci somministrati ai bambini per ritardare l’inizio della pubertà è “fuorviante”. Bell ritiene che quei farmaci, oltre a ritardare la pubertà, abbiano probabilmente conseguenze su tutta la fisiologia.

“La mancanza di prove a lungo termine è il problema più grande in questo campo”, ha detto.

La dottoressa Anna Hutchinson, psicologa clinica, ha rivelato che quasi il 100% dei bambini che assumono farmaci per ritardare la pubertà prosegue il trattamento con la terapia ormonale sessuale. La dottoressa Hannah Ryan, una ricercatrice in malattie infettive, ha osservato che gli effetti dei cosiddetti bloccanti della pubertà e della terapia ormonale sostitutiva sono effetti a lungo termine, quindi la raccolta di dati a lungo termine a seguito dei trattamenti è essenziale.

La Ryan ha anche affermato che i professionisti del settore medico sono sottoposti ad “una pressione immensa” nel dare ai bambini “in difficoltà” con la disforia di genere, procedure per farli sembrare del sesso opposto. Bell ha notato che molti professionisti medici sono preoccupati di essere definiti “transfobici” o essere accusati di “crimine d’odio”. La Hutchison ha affermato che ci sono  stati medici del settore accusati di “transfobia” solo per aver chiesto di fare ulteriori approfondimenti.

“Come può essere transfobico richiedere standard di cura migliori?”, ha chiesto. “Io voglio standard di cura migliori per i bambini disforici.”

La paura di essere etichettati come “transfobici” è sembrato avere risonanza con il pubblico. Secondo il membro di Safe Schools Alliance UK, che ha twittato l’incontro in diretta, un medico ha dichiarato di essere stato messo a tacere.

“Ci viene sconsigliato di usare i termini “detransizione” e “desistenti”, ha detto osservando che trova la cosa preoccupante.

Uno psicologo tra il pubblico ha espresso preoccupazione per il “modello unico di terapia affermativa” che, ha osservato il membro di Safe Schools Alliance UK, “sostiene l’immediata transizione sociale (ovvero chiamarli, vestirli e trattarli come bambini del sesso opposto, n.d.t.) per i bambini che mettono in discussione il loro genere”.

 

 

 

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