Riprendo da The Catholic World Report del 1° maggio scorso un pregnante pezzo (qui)  di Dale Ahlquist, presidente dell’American Chesterton Society. G.K. Chesterton fu  scrittore, giornalista, aforista e intellettuale inglese, amante del paradosso e della polemica. Nel 1922 Chesterton lascia l’anglicanesimo e si converte al cattolicesimo.

Eccolo nella mia traduzione.  

Foto: l’ospedale attraverso gli occhi di un paziente (image: sudok1)

Foto: l’ospedale attraverso gli occhi di un paziente (image: sudok1)

Un cinico direbbe: “Non andare in ospedale. Non è sicuro. Considera quante persone muoiono lì”. Ma anche il cinico indurito sarebbe scioccato dall’ospedale che insiste sul fatto che un paziente muoia invece di liberarlo per essere curato in un altro ospedale. Anche un cinico sarebbe un po’ scoraggiato da un ospedale che non fosse nemmeno riuscito a fare una diagnosi ad un paziente, ma avesse concluso che la morte sarebbe nel suo interesse.

Che cosa avrebbe pensato G.K. Chesterton della tragica morte di Alfie Evans alla fine di aprile? Che cosa avrebbe pensato di un ospedale che impedisse sistematicamente ai genitori di portare il proprio figlio in un altro ospedale per cercare di salvargli la vita? Che cosa avrebbe pensato di un governo della sua nativa Inghilterra che fosse intervenuto e si fosse schierato dalla parte dell’ospedale contro i genitori? Dei più alti tribunali di quella terra che respingono gli appelli dei genitori in quello che i giudici stranamente hanno chiamato “il migliore interesse” del piccolo Alfie, che non era altro che una condanna a morte?

La risposta è: Chesterton l’aveva previsto.

Aveva previsto che con l’aumento dell’assistenza sanitaria burocratica, la “salute” avrebbe avuto la precedenza sulla vita. Egli aveva avvertito che il semplice perseguimento della salute avrebbe portato a qualcosa di malsano. Egli aveva avvertito che la scienza ufficiale sarebbe diventata più ufficiale e meno scientifica. Egli aveva previsto che saremmo stati soggetti a una tirannia di funzionari sanitari che non rispondono a nessuno. Egli aveva visto anche la precedenza dell’omicidio giudiziario. E aveva previsto l’attuale intolleranza alla fede in generale e alla fede cattolica in particolare.

Come cattolici, stiamo ancora celebrando la Pasqua, come dovremmo, ma questo significa che il Venerdì Santo è ancora abbastanza vicino da considerare e riconsiderare. G.K. Chesterton suggerisce che dovremmo cercare di considerarlo come

 

un romano istruito lo avrebbe considerato”. E’ stato drammatico, sì, questa crudele forma di morte pubblica, ma il fatto più terribile è che non è drammatica. “E’ passata facilmente e automaticamente come tutti i procedimenti legali; o meglio, come tutti i procedimenti legali in uno stato di decadimento sociale.

 

E’ stato un sistema, dice, che ha funzionato senza intoppi. Troppo dolcemente.

 

I criminali venivano catturati e giustiziati con sempre maggiore facilità e rapidità: finché non si scoprì all’improvviso che non si ometteva nulla, se non il fatto che si trattava di criminali. Prima i cattivi, poi gli uomini meno cattivi, poi gli uomini dubbi, poi molti buoni, poi gli uomini eccentrici ed eroici passarono meccanicamente ad una morte meccanica. Alla fine un Dio è andato con loro ed è passato inosservato tra la folla.

 

Oggi assistiamo all’esecuzione degli innocenti da parte di un sistema che funziona troppo bene, un sistema così meccanico, così efficiente, che non può essere fermato. Il peggiore di tutti i suoi sintomi, dice Chesterton, è “questa visione indifferente e automatica” della morte. Egli dice che il ritratto di Ponzio Pilato nei Vangeli è “quasi misticamente esatto come un ritratto del giudice o magistrato inglese; la stanca bontà, l’interesse scettico per la verità se possa essere trovata… l’enorme sollievo di liberarsi delle responsabilità”. I giudici preferirebbero essere esclusi. Ora, “abbiamo una cospirazione completa della polizia ufficiale“.

Il controllo ufficiale (cioè dello Stato, ndr) significa la perdita del controllo parentale. E’ passato dalla classe (scolastica, ndr) alla camera d’ospedale. La “polizia ufficiale” significa che non siamo governati dalla legge naturale, ma dalla legge innaturale, una legge che ha perso il contatto con la libertà, con la morale, con il buon senso. Quando sentiamo parlare di un’azione disumana compiuta da un funzionario statale con la scusa che “la legge lo richiede“, questa, dice Chesterton, “è l’ultima parola di decadenza. Una macchina lo richiede; una macchina che non è più realmente manovrata dalle mani dell’uomo“.

Fate attenzione ai tasti premuti. Potrebbero essere i vostri pulsanti che vengono premuti. Attenzione all’automatismo. Attenzione alla perdita di controllo. “Per le coscienze di tutti gli uomini questa morte è condannata; ma per l’inconscienza di tutti gli uomini sarà portata a termine con successo“.

È sorprendente come Chesterton sapesse, all’inizio del secolo scorso, che saremmo entrati in un’epoca che avrebbe trattato la morte con “incoscienza“. Egli dice che quando la giustizia finale verrà proclamata alla fine del mondo, non si stupirebbe se gli inquisitori e i carnefici andassero nel Regno dei Cieli davanti a noi.

 

Perché almeno odiavano o temevano la cosa che avevano ucciso; se facevano cose infernali era in un’atmosfera infernale; il loro cuore era caldo come i loro fuochi. Ma noi verremo davanti a Dio coperti di sangue indolente, caricati con le vite perse che abbiamo preso in una idiota astrazione  … dobbiamo uscire da questa trance (stato ipnotico, ndr) di male automatico, o forse rimanere in esso per sempre.

 

Si noti la frase: “questa trance di male automatico“. Facciamo parte di una macchina che uccide senza coscienza. Se rimaniamo in essa, siamo noi che siamo morti.

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