di Autore Vario
‘E adesso cosa facciamo?’.
È il perplesso timore manifestato apertamente in un recente convegno tenutosi tra gli aderenti ad una malemerita setta di adoratori dell’anti-chiesa, operante in alcune regioni di cui non faccio il nome.
Abbiamo voluto partecipare anche noi a questo evento, svoltosi in un luogo che, a tutela della riservatezza degli organizzatori, non possiamo nominare. E qui abbiamo raccolto alcune preoccupate testimonianze che meritano di essere divulgate e condivise.
Negli ultimi tempi gli attivisti della setta ‘Adepti dell’anti-chiesa’ stanno assistendo con costernazione ad un’incessante erosione delle loro prerogative e del modus operandi che li contraddistingue.
Alcune chiese cristiane stanno ormai abusivamente virando verso posizioni che gli adepti dell’anti-chiesa hanno sempre conservato con fermezza e costanza massime. Con serietà e coerenza, insomma.
Prendiamo ad esempio la questione degli atti omosessuali, considerati dal Magistero bimillenario della Chiesa Cattolica intrinsecamente disordinati e non riconducibili a progetti che Dio ripone su di noi.
La smania di molti alti prelati di voler approvare le benedizioni alle coppie omosessuali e al loro stile di vita stanno mettendo in crisi gli adepti dell’anti-chiesa.
‘Ma come? – dice sconfortato uno dei partecipanti al convegno – Quei comportamenti sessuali, definiti da San Paolo come contro natura, che per i preti cattolici di una volta offendevano profondamente Dio, per i pastori di oggi di alcune confessioni cristiane sono da considerare atti di amore, condotte buone che non allontanano da Dio. Anzi, da benedire! Ma allora che senso ha continuare le nostre messe dell’anti-chiesa dove ci illudiamo di offendere Dio insistendo proprio su quegli atti? Se sono davvero gesti buoni, gesti d’amore e non più disordinati, allora dobbiamo averne orrore. Se questo è un modo di compiacere Dio è meglio puntare sulla castità. Del resto, se i pastori cristiani non la raccomandano più dev’essere qualcosa di crudele e malvagio che va bene per noi…’.
Interessante anche la testimonianza di un altro stimato manager che abbiamo intervistato, a cui va riconosciuto l’impegno e il successo dell’organizzazione di un gran numero di messe dell’anti-chiesa, offerte gratuitamente dalla setta di adepti dell’anti-chiesa. Lo chiameremo Pio Laudadio, con un nome di fantasia che utilizziamo per rispettare la sua privacy. Ecco, il buon Pio così esterna il proprio sconforto: ‘Vedete, anche nella Pontificia Accademia della Vita costeggiano continuamente contraccezione ed eutanasia. Ma c’è di peggio: insistono ad imbarcare gente favorevole all’aborto! Lo capite? È il nostro principale cavallo di battaglia e loro ce lo scippano dicendo addirittura che la Legge 194, che ha permesso di uccidere in Italia più di 6 milioni di esseri umani, sia un pilastro!’.
‘Fanno peggio di noi e ci fregano con la scusa della misericordia di Dio che li giustifica sempre e li incita a crogiolarsi nei peggiori peccati’ – incalza un altro partecipante al convegno, piuttosto scandalizzato.
‘Ormai anche molti prelati dicono che l’inferno non esiste e se c’è è vuoto. Ma allora Satana, che lavora 24 ore al giorno e non si prende mai una vacanza, poverino, che si sbatte a fare? È come se un negoziante investisse tempo, soldi e pubblicità per convincere i clienti ad entrare in un negozio che non esiste o che deve rimanere vuoto’ – ci dice ancora con una nota di triste sarcasmo il buon devoto delle messe dell’anti-chiesa, Pio Laudadio.
‘ Ci vogliono rubare il mestiere!’ – bofonchia a denti stretti con malcelato livore un’altra collega adepta dell’anti-chiesa, che chiameremo per deferenza al diritto di privacy Rosaria.
Questo serpeggiante malcontento sta indirizzando la setta degli adepti verso drastici cambi di rotta. Ben espressi nell’intervento conclusivo del convegno tenuto dal presidente della loro associazione, di cui riportiamo qui di seguito un estratto:
‘La nostra attività deve stare al passo con i tempi. Noi vogliamo essere adepti dell’anti-chiesa adulti e non possiamo rimanere aggrappati a vecchie abitudini e conservare merletti consunti. Su certi nostri comportamenti è tempo di promuovere un approfondimento. Occorre esercitare il discernimento. Vogliamo continuare a odiare Dio? Bene, anzi male, scusatemi… Male, dicevo. Allora, ad esempio, cerchiamo ciò che oggi è considerato dalla Chiesa più riprovevole. Ciò che dà più fastidio a certi vertici clericali di oggi. E cosa troviamo? Il rosario, i monasteri che andrebbero chiusi perché si prega troppo o favoriscono troppe vocazioni… Di più: la messa in latino! È qui, è su questi obiettivi allora che dovremo indirizzare la nostra azione, se vorremo continuare ad offendere Dio e colpire tutta la cristianità.
Io propongo sin d’ora che alla prossima messa nazionale degli adepti dell’anti-chiesa prevista si sperimenti la recita del rosario con successiva celebrazione di una bella messa in latino con canto gregoriano a profusione, celebrata clandestinamente da un prete che conosco.
Pensate che smacco per i benpensanti del clero che odiamo con tutto il nostro cuore! Potremmo anche fare la comunione in bocca e inginocchiati davanti all’altare, così gli facciamo un altro bel dispetto. Potremmo poi coinvolgere con una call via skype alcune suore di clausura di un ordine contemplativo… Mi hanno già dato la loro disponibilità per aiutarci nei vespri e nella compieta, magari anche nelle litanie mariane e in divertentissime giaculatorie…
È questa la via per vincere la cattiva battaglia se vogliamo essere coerenti nella nostra avversione a Dio e a tutti i pastori cristiani. Pensiamoci seriamente!
E se qualcuno ha difficoltà a pregare, ad adorare Dio nel sacramento dell’eucaristia o a compiere opere che una volta la Chiesa considerava di misericordia, invito tutti a superare questo retrivo atteggiamento. Non è vero che sono atti di bontà: il bene è negli occhi di chi lo vuole vedere!
Ricordate, Satana ci odia così come siamo, non gli importa se facciamo opere buone e non ci chiede di abbandonarle. Il suo disprezzo è inclusivo ed è per tutti. Lui sa cogliere nel bene che facciamo ‘un male imperfetto’ e abbracciarci con la sua ghignante malvagità di Genitore 1’.
Ecco, questo reportage dal convegno degli adepti dell’anti-chiesa restituisce solo una carrellata di impressioni. Sembra comunque evidente che il malumore e l’inquietudine tra i malvagi stiano montando in misura preoccupante.
(Attenzione: i fatti e gli eventi sono puramente immaginari)
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