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di Massimo Sanvito

 

A peste, fame et bello libera nos Domine!

 

Così si pregava in passato, spesso invocando l’intercessione di alcuni Santi e soprattutto di Maria,  la “Salus infirmorum”  e la “Mater misericordiae”, salute e salvezza dei malati e madre di misericordia.

A seguito delle numerose epidemie contagiose, nel Trecento prese corpo la credenza popolare che fossero gli angeli a colpire l’umanità dal cielo con frecce pestilenziali, come se fossero lo strumento infallibile della Divina giustizia adirata, e le persone che non erano sotto la protezione del manto di Maria morivano all’istante. Nel Medioevo la “protezione del mantello” di Maria, considerato inviolabile, venne così concessa ai perseguitati e ai bisognosi d’aiuto.  

A partire dal XV secolo, molte Madonne della Misericordia vennero  dipinte su gonfaloni o su stendardi da portare nelle processioni penitenziali pubbliche, come emblema visivo della tutela spirituale concessa da Maria ai suoi devoti per scongiurare calamità naturali o pestilenze.

Per lodevole iniziativa di tanti Sacerdoti furono composte e tramandate  nei secoli varie preci da recitare devotamente contro  le micidiali pestilenze che affliggevano intere popolazioni.

E ancora oggi il popolo cristiano chiede, con una inaspettata ma irresistibile urgenza,  la salvezza del mondo  tramite la  preghiera alla Vergine Maria.

Il teologo Hans Urs von Balthasar aveva già intuito le profonde ragioni di questa invisibile ondata controcorrente di devozione che vede protagonista il popolo dei nostri giorni e lo descrive come un fenomeno persistente e attuale in ogni epoca: “L’evento tra il Figlio e la Madre forma il centro dell’evento salvifico che non può perdere d’attualità, perché la misericordiosa autorivelazione di Dio avviene sempre qui e adesso, il fiume non si allontana mai dalla sorgente. Chi vuole parteciparvi deve immergersi in questa fonte, nel suo mistero inesauribile…”.

Tra le invocazioni  alla Vergine ecco allora ritornare l’antica supplica «Stella Caeli extirpavit»: una splendida preghiera dal contenuto prezioso, che ha avuto la sua origine miracolosa nell’antica città Portoghese di Coimbra, quando nel 1317 vi scoppiò una violenta pestilenza, e che è stata recuperata e riproposta alla devozione dei fedeli durante questo periodo di pandemia.

 

 

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