Foto: luci del mattino

Foto: luci del mattino

 

A DESTRA E A SINISTRA



Come è difficile, stare al proprio posto!
Ed amare la propria situazione di vita.
In fondo non ho scelto nulla.
Non ho deciso io dove nascere o quando.
Con quale carattere o in quale famiglia.
E ho iniziato presto a «mormorare»,
tanti «magari» e tanti «se».
Se fossi diverso e in situazioni diverse.
Le mie sono troppo ordinarie,
comuni ed insignificanti.
E ho iniziato a giudicare, con invidiosa impazienza.
Perché io saprei cosa fare. «Se fossi».
Al posto di altri.
Nessuno scandalo se gli apostoli
o la loro madre chiedono di stare.
A destra e a sinistra.

Chiamami in disparte, Signore.
Ho bisogno, come loro, che tu mi faccia capire.
Che ognuno vale tutto il tuo sangue.
Che ogni vita è bella e buona ai tuoi occhi.
Nella notte dei tempi,
non hai voluto rimanere da solo, tu,
Dio dal nome impronunciabile.
Eppure «cosa è l’uomo perché te ne curi»,
e quanto devi amarlo, se ancora non te ne stanchi.
Hai voluto circondarti di una varietà infinita.
Di fiori di campo e di vite comuni.
Per poterle «vestire» con lo splendore dei tuoi colori.
E con la ricchezza dei tuoi insegnamenti.
Perché al Padre «è piaciuto svelare le cose ai piccoli».
E far splendere lo stesso sole
«sui giusti e sugli ingiusti».
Perché ognuno possa scaldarsi ai tuoi raggi.
E fiorire nella situazione in cui si trova.
E davanti a te.
Liberamente scegliendo, ogni mattina.
Di orientarsi verso la luce.
Fino alla Luce.
Che non conosce tramonto.

di Stefania Perna (*)

(*) La poesia che Stefania Perna oggi ci ha inviato è ripresa dal suo libro: “50 preghiere per i cercatori di speranza”, Effatà Editrice.

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