Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto dal prof. Leonardo Lugaresi e pubblicato sul suo blog. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella mia traduzione. 

 

Gen. Vannacci e il Ministro Crosetto
Gen. Vannacci e il Ministro Crosetto

 

Leggo che un certo generale Vannacci (lo chiamo così perché non l’avevo mai sentito nominare), già capo dell’Istituto geografico militare, è stato destituito dal suo incarico per ordine del ministro della difesa Crosetto, perché in un suo libro ha fatto affermazioni considerate inaccettabili. (“Da chi?”, ci si può domandare. “Dai padroni del discorso pubblico”, si deve rispondere).

Non so che cosa abbia detto il generale, non mi interessa e anzi non lo voglio nemmeno sapere, perché non è questo il punto e preferisco che la mia solidarietà con lui sia “a prescindere”. Diamo pure per scontato che anch’io sia contrarissimo a tutto ciò che lui sostiene: non cambierebbe nulla. Possiamo essere pressoché certi che egli non abbia commesso nessuno dei reati di opinione che (purtroppo) sono previsti dal nostro codice penale, perché se ve ne fosse anche soltanto il fumus, coi tempi che corrono la denuncia sarebbe già partita e verrebbe ampiamente pubblicizzata dai media.

Ora, al di fuori di quell’unico caso, in una democrazia liberale non è possibile che un cittadino, borghese o militare che sia, venga punito per avere espresso “opinioni scorrette”. Se il generale avesse violato qualche norma disciplinare che gli impone, che ne so, di chiedere un nulla osta prima di pubblicare un proprio testo, sarebbe un’altra questione, ma è evidente che non di questo si tratta. Infine, se nel suo libro avesse scritto che la terra è piatta ciò avrebbe creato un problema di “incompatibilità tecnica” rispetto alla sua funzione di dirigente dell’Istituto geografico militare – allo stesso modo di un comandante del corpo di sanità militare che contestasse le basi della scienza medica o di un ufficiale del genio contrario alla scienza delle costruzioni – ma, di nuovo, non è questo il caso.

Ripetiamolo chiaro e tondo, ancora una volta, senza stancarci: al di fuori delle tre eccezioni sopra indicate, punire qualcuno perché dice ciò che pensa è fascismo. La libertà di manifestazione del pensiero, infatti, esiste veramente solo quando sono tutelati anche i pensieri aberranti (cioè quelli considerati tali: gli altri, oltretutto, non ne hanno alcun bisogno). “Fascista”, dunque, non è solo il regime in cui è vietato essere antifascisti, ma anche quello in cui è vietato essere fascisti (nel senso di professare cattive idee), e la famosa frase di Maccari citata da Flaiano non è solo una spiritosa boutade, ma una verità fattuale nell’Italia contemporanea.

Leonardo Lugaresi

 


Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.


 

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