di Wanda Massa
La Madonna di Guadalupe, la cui immagine si impresse miracolosamente sulla tilma dell’indigeno Juan Diego il 12 dicembre del 1531, è venerata come patrona dei bambini uccisi nel grembo materno.
La ragione è da ricondursi al prodigio che si verificò quattro giorni dopo la legalizzazione dell’aborto volontario in Messico.
Era il 1 maggio 2007; nella basilica di Guadalupe si era appena conclusa la Messa votiva per i bambini mai nati, quando l’immagine della Vergine iniziò ad affievolirsi per lasciare il posto ad un intenso fascio di luce a forma di embrione, che si irradiava dal suo ventre.
Successivi rilievi scientifici sulle immagini ne hanno constatato la veridicità: agli occhi dei presenti si è mostrato il “il Cristo non nato”, Nostro Signore nel grembo di Maria Santissima.

In conclusione, a titolo di auspicio e di preghiera, condivido con i lettori le commuoventi parole dell’amico Virgilio Baroni rivolte alla Vergine di Guadalupe.
Oggi, nel Grembo, sempre luminoso, della Guadalupana, risplendono e si riscaldano tutti i figli suoi nati direttamente in Cielo.
In questo giorno che ricorda l’apparizione di Maria a Juan Diego in terra Messicana, a noi lontana, la Virgen presenta i piccoli corpi indesiderati in terra, a noi vicini, così come presentò le rose raccolte con amore dal figlio suo indigeno.
La Morenita ci benedice quando, con preghiere, a lei affidiamo le creature soppresse nel grembo materno. Lei, come Madre premurosa, accoglie le nostre suppliche e, come rose coloratissime e profumatissime, le presenta al Padre che smuove la sua Misericordia.
Mai come oggi, quando chi prega e testimonia davanti agli ospedali abortisti viene oltraggiato ed offeso, Maria rinnova la sua Maternità perché ogni creatura è voluta da Dio.
Attendiamo, dunque, la nascita di Gesù, con rose di preghiera e opere buone. Le creature inermi ed indifese che noi affidiamo alla Vergine, con amore, rappresentano un gesto insignificante, inutile, deriso e osteggiato dalla cultura diffusa dal nemico, ma è un gesto prezioso, luminoso e gradito al Padre.
Cerchiamo il bene, come quando cerchiamo un fiore; cerchiamo e ritroveremo il bene che è in noi.
Può sembrarci un gesto di poco conto, ma è prezioso in Cielo, perché è stato innestato in noi dal Padre di Misericordia. Siamo preziosi soprattutto nel compiere cose umili e insignificanti.
Abbandoniamoci dunque alla Virgen Morenita che, come Madre, farà fiorire tutto ciò che in noi sembra di poco conto agli occhi del mondo. Facciamo tutto con e per amore e la Guadalupana farà fiorire in noi l’Amore.
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